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A ***
e p.c. agli ATTORI della Compagnia filodrammatica di Baiano.

***,
io ti conoscevo solo come il figlio di un amico. Un giorno mio nipote Antonino, sicuro della mia intraprendenza e della mia caparbietà, ti porta a casa, facendoti precedere dal copione di “P*** g***”. Contro ogni tuo dubbio, ogni tuo timore, ogni tua indecisione, ti convinsi a mettere in scena quel testo.
Disinteressatamente misi a disposizione tutte le mie capacità, i miei mezzi, le mie energie, la mia esperienza organizzativa, il mio lavoro materiale, senza mai tirarmi indietro neppure di fronte all'impossibile. Per aiutarti a realizzare i tuoi sogni, sacrificandomi quanto nessun altro sarebbe stato disposto a fare ! ! !
Dopo  “T*** p***” (rappresentata anche a Somma Vesuviana e organizzata anche a Cicciano, lavorando sotto una pioggia battente per tutto un pomeriggio), quando tu e gli altri avevate perso ogni speranza, quando lo stesso Don Fiorelmo aveva ricevuto risposta negativa dal Vescovo, con la stessa caparbietà riuscii a mettere in scena “P** u* s***” nella chiesa dei SS. Apostoli, unico luogo dove si poteva realizzare il cambio di scenografia “in diretta” per non cambiare il copione tuo.
Sempre sottolineando, nelle presentazioni e nel commento ad ogni spettacolo, lodi e gloria solo per ***.
Non mi aspettavo certo gratitudine per tutto questo, esperto come sono delle cose della vita. Non mi ero prestato per essere ringraziato, ma solo per il piacere di lavorare per il teatro, di realizzare delle attività culturali in un paese potenzialmente ricco ma praticamente morente; per aiutare un ragazzo a superare dei suoi problemi psicologici!
Quando Carmine Montella scrisse e rappresentò il “Don Pasquale, sindaco”, iniziò da parte tua un comportamento strano, evidente da un miglio lontano. Forse “infastidito” dal pensiero che con la mia opera io potessi intaccare una immagine “esclusiva” che tu pensavi di possedere??? Anche i tuoi familiari cominciarono a trattare con freddezza me ed i miei familiari, in modo così palese da non sfuggire, questo comportamento neppure alla constatazione degli amici-attori che lavorarono con me!
E questa è storia. Sono fatti. Inconfutabili. E se per fare la storia occorrono i fatti concreti, ebbene i fatti di novembre “90” dimostrano che tu ti sei AMMUTINATO! Chissà se in buona o in male fede!
Da ottobre sto cercando di convocare il Direttivo della compagnia filodrammatica, in qualità di Presidente. Ne ho parlato con Pasquale Foglia, con te, con Antonino. Ho inviato anche un invito scritto, come per statuto INUTILMENTE!!! Con varie scuse! Una volta manca uno, un'altra volta manca un altro. Come se un Consiglio non può riunirsi se non ci sono tutti! Dimenticando che basta il numero legale!!! Tu, in particolare, aggiungesti anche la scusa che eri impegnato per motivi di studio!
Se non potevi perdere un'ora del tuo prezioso tempo per dedicarla al Direttivo, non mi spiego come e dove hai trovato il tempo per due riunioni con gli attori e per una serata luculliana a casa di Antonino!!!
Questo è niente! Dopo la rappresentazione di “Natale in casa Cupiello”, prima di presentare in direttivo il bilancio consuntivo, avete depositato in banca i soldi della compagnia (così mi ha riferito mio nipote!), senza degnarvi di ricordare che queste operazioni vanno fatte con firma congiunta del Presidente e del Tesoriere, dopo una delibera del Direttivo. A meno che non vi siate riuniti senza il Presidente, decidendo  a maggioranza cosa fare e dove depositare i risparmi!
Ancora. Tu riunisci per ben due volte i soci, senza prima consultarti con il tuo presidente; senza neppure invitare il tuo Presidente; senza averne l'autorità statutaria, in quanto spetta al Presidente e non ad altri questo compito; e facendo poi una illegittima selezione degli invitati; seguendo chissà quale metodo: amicizia, simpatia, capacità, meriti particolari!?! Non riesco a spiegarmi perché inviti, a titolo di esempio, Nunzio, ultimo acquisto (anche se valido) della compagnia filodrammatica, e non inviti Orazio Colucci, attore in ben 4 opere rappresentate (solo perché oramai ti resta comunque antipatico???), non inviti Giovanni Bellavista, Orsola Petillo, Antonio Napolitano (alias Voltini), Vittoria Sgambati, Lilina Sorice, Maria Assunta Colucci, che di fatto sono parte della compagnia filodrammatica come e non meno di Nunzio o, ancora per esempio, Paolo Manganiello (rispettoso ragazzo!). Cattivo esempio di correttezza, di democrazia, di rispetto dell'altrui persona e dell'altrui dignità! Ma il messaggio che volevi lanciare con l'opera “P** u* s***” non era proprio il contrario di quanto stai facendo?
Giovedi sera, a casa di Fiorenzo, c'erano componenti del Direttivo: tu, Antonino, Michele e Mimma. Cioè i dirigenti ufficiali! Nessuno di voi quattro si è ricordato che mancava il Presidente, quel Presidente che sta cercando inutilmente di incontrarsi con voi!!??
E quando Fiorenzo vi ha fatto notare che mancava il Predente, perché non mi avete telefonato per rimediare al male-fatto? E’ evidente che non mi considerate più il vostro Presiedente! Questa continua “insubordinazione” (si fa per dire!) dimostra che mi avete volontariamente scavalcato e “defenestrato”. Franco, ti sei appropriato dello “scettro del potere” (si fa ancora per dire!) con un chiaro atto di AMMUTINAMENTO.
Dopo tutto quello che ho dato a te e alla compagnia, non era più onesto, più corretto, più dignitoso, più democratico, riunire il direttivo e mettermi democraticamente in minoranza con le regole dello statuto?
Prendo atto che non ti servo più! Che non vi servo più! A tutto ciò, seguirà una mia naturale, umana, comprensibile reazione di difesa. Dopo tutto, non vi lamentate quando ne verrete a conoscenza!!! Anch'io sono fatto di carne ed ossa, con tutti i difetti degli umani!!!
Io me ne vado a testa alta, convinto che siete voi in grosso debito morale e materiale verso la mia persona!!! Ma non porto rancore. Dio me ne sia testimone! Anzi
vi auguro con tutto il cuore di raggiungere tutti i traguardi più belli ai quali vi porta la vostra gioventù, la vostra voglia di vivere e di realizzarvi!
A te, ***, auguro (senza frasi diplomatiche o di comodo!) di realizzare il tuo sogno, di avere successo sempre e ovunque. Mi vedrai tra coloro che ti applaudiranno, quando farai bene!
Però, stando così le cose, è giusto che ognuno vada per la propria strada, per rimanere amici più di prima!!!
Cordialmente
Carmine Montella
Baiano, 2 Dicembre 1990