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Al Ministro della Pubblica Istruzione
On. Luigi Berlinguer

Oggetto: Protesta.

Le sto scrivendo questa lettera con tanta tristezza nel cuore, signor Ministro. Il motivo? Già, il motivo! Non è semplice da spiegare.
E’ opportuno, però, dare uno sguardo al mio curriculum, prima di continuare la lettura della presente. Altrimenti lei non avrà una idea precisa della personalità del sottoscritto.
Maestro dal 1969. Vincitore di concorso. Laureato in lettere nel 1973, discutendo una impegnativa tesi con Edoardo Sanguineti. Abilitato all’insegnamento nella scuola media e negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, ma maestro per scelta professionale, per il fascino dell’insegnamento primario.
Ho dato l’anima alla scuola, trascurando spesso anche la famiglia. Ho portato i miei alunni a recitare in giro per la Campania, e poi a Sabaudia (LT) e a Latina. E negli studi televisivi di Tele-Baiano (Av) e di Radio “Fire” a Cicciano (Na). Ho organizzato un viaggio a Colorno (PR), per consentire agli alunni di coronare il sogno di incontrare gli amici della corrispondenza epistolare. Che esperienza memorabile! Riuscii a portare anche il Sindaco e l’Assessore alla P.I. di Cicciano per un gemellaggio politico e culturale con quelli di Colorno. Ho organizzato attività teatrali, giochi a squadra, spettacoli di arti varie, manifestazioni ludiche e sportive. Ho stampato ogni anno giornalini scolastici, spedendoli sempre a molte scuole italiane, per far conoscere di Cicciano anche le cose belle e non solo le tristi vicende come quella del povero Silvestro Delle Cave. Nella scuola ho avuto dai vari dirigenti  sempre stima ed ho coperto tutti gli incarichi possibili. Ho conseguito il titolo di animatore di gruppo. Sono stato relatore in alcuni corsi di formazione anche per docenti di scuola media. Uso il computer da una decina di anni ed appena lei ha offerto alle scuole l’opportunità di attingere ai finanziamenti della CM 282, il 1° circolo didattico di Cicciano, dove io lavoro, grazie ai miei titoli e alla mia comprovata competenza, è stato il primo di tutta la Bassa Irpinia e l’Agro Nolano  ad allestite un laboratorio multimediale dove lavorano circa 300 alunni, sotto la mia guida. Abbiamo prodotto anche 4 ipermedia, distribuiti su CD-ROM. E pur di far funzionare il laboratorio ho rinunciato perfino al mio giorno libero, in cambio di una miseria del fondo di istituto! Quest’anno ho avuto anche l’onore e l’onere di  insegnare l’uso del computer a circa 150 docenti.
Sono stato impegnato in politica; sono stato segretario di sezione ai tempi di De Mita Presidente del Consiglio e Segretario Nazionale della DC, in una provincia dove non era facile trovare spazio. Ho organizzato campagne elettorali, ho fatto pubblici comizi, ho partecipato a dibattiti  e a conferenza sempre impegnato in prima persona; anche in studi televisivi.
Ho pubblicato cinque libretti di narrativa per ragazzi ed ho scritto drammi rappresentati da compagnie filodrammatiche e premiati a concorsi letterari nazionali.
Scrivo su giornali provinciali. Sono stato vignettista di tre periodici. E la “favella” non mi manca, mi creda sulla parola!
Eccetera, eccetera, eccetera.
Concludendo, PENSO PROPRIO DI NON ESSERE UN FESSO.
Eppure nella nostra amministrazione c’è chi ha trovato il modo di considerarmi un “ciuccio” (come dicono a Napoli) e di “bocciarmi” come un pivellino con un misero “cinque”!!!
Caro Signor Ministro, quando ho letto la sua CM 69 ho pensato subito: “Ecco. E’ arrivato il momento di mettere a disposizione dell’intera provincia di Napoli tutta la mia grossa esperienza organizzativa, la mia cultura, la mia competenza informatica, la passione che profondo sempre nelle cose che faccio.” Preparo la domanda e la invio al Provveditorato agli Studi di Napoli. Penso di poter rientrare tra i quindici da selezionare per la commissione per lo svolgimento dei compiti connessi con l’attuazione dell’autonomia scolastica. Infatti, il Provveditorato di Napoli valuta i titoli dei quasi mille tra docenti, direttori e presidi che hanno prodotto la domanda e seleziona solo 18 candidati da ammettere al decisivo colloquio. Io sono quattordicesimo in graduatoria con 64 punti, a pari merito con un altro, seguito da un 63 e da due 60. Al colloquio non si presenta una candidata con 70 punti. Sembra proprio che io non corra alcun rischio di esclusione. La commissione esaminatrice ha il compito di “eliminare” due aspiranti. Che strana coincidenza! I due eliminati (tra cui il sottoscritto) fanno parte del piccolo gruppo di due o tre  candidati che non sono già impegnati in commissioni che operano presso il Provveditorato di Napoli!
Non metto minimamente in dubbio che i 15 selezionati siano più bravi degli esclusi. Così il destino ha voluto che ad essere bocciato fossi anche io!
“Bocciato” ! Si, proprio “bocciato” come l’ultimo della classe, come un asino, come un perfetto imbecille: CON UN BEL CINQUE! Già! Proprio l’ultimo della classe, perché gli altri vengono promossi tutti con otto, nove e dieci! Non mi ha fatto tanto male la bocciatura, che rientra nel gioco, ma il modo come sono stato defenestrato. Un voto calcolato, misurato! E questo mi ha ferito nell’orgoglio!
Il colloquio non è stato un esame selettivo. E’ stato proprio un semplice “colloquio”. Mi è stato chiesto: “Ci racconti una sua esperienza significativa nella scuola… Cosa pensa dell’autonomia?… Perché ha scelto l’area gestionale e organizzativa, compreso il supporto informatico?… Come pensa di rendersi utile in questa commissione?” Tutto qui. Valutato CINQUE, significa non aver saputo rispondere a queste semplicissime domandine degne solo dei quiz di Mike Bongiorno! Con tutto il curriculum che mi porto sulla groppa ho veramente dato una così brutta impressione di me da meritare CINQUE? Ma hanno voluto veramente prendermi in giro? NON MI SONO SENTITO MAI COSÌ TANTO UMILIATO E OFFESO NELLA MIA DIGNITÀ DI UOMO.
Naturalmente questo triste episodio cambierà radicalmente i miei rapporti con l’amministrazione e mi farà rivedere le mie posizioni politiche.
Però questa bocciatura mi fa rinascere a nuova vita! Mi ha fatto aprire gli occhi! Se valgo cinque, se sono un asino, a settembre finalmente ho capito come dovrò lavorare nella mia scuola, dopo una lunga e gloriosa carriera sempre in trincea, sempre a combattere in prima fila, sempre ad aggiornarmi (a mie spese!!!), sempre a trascinare alunni e genitori in attività all’avanguardia! Uno che vale cinque dovrà lavorare con serietà, per non essere in difetto,  ma senza più strafare. Dovrà comportarsi esattamente come gli altri che svolgono il loro lavoro quotidiano senza infamia e senza lode e con il giusto impegno. TANTO SI PERCEPISCE SEMPRE LO STESSO STIPENDIO!!!
Ora solo lei, signor Ministro, può darmi un motivo per continuare ad impegnarmi nella scuola CON IL SACRIFICIO DI SEMPRE. Il mio futuro di “MAESTRO MISSIONARIO” sta nelle sue mani. Se lei crede che questo FESSO DI MAESTRO debba ancora dare agli alunni il proprio cuore, la propria passione, l’amore, mi dica come e con quali motivazioni! Altrimenti non sarò più lo stesso!

La saluto e aspetto sue notizie. E non vorrei essere deluso neppure da lei.

dr Carmine Montella

Baiano, 25 Agosto 1999