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Interminabili ore di felicità
allietavano quei giorni tristi
quando il freddo dell’inverno
era fuoco per noi
e il caldo dell’estate
bruciava i nostri cuori:
rosse fiamme d’amore si levavano alte
verso il cielo.

Gioia e dolori, Maria,
ecco il frutto del nostro amore
agli altri noto, a noi segreto
poveri amanti taciturni!

Tu coglievi i fiori nei miei prati
per adornare il tuo altare
e prendevi acqua alla mia fonte
per dissetare le tue labbra!

Passarono i giorni, passarono i mesi
ma il tempo era fermo per noi
ingenui fanciullini raggianti di felicità
taciturni amanti!
Isolati dal mondo
si viveva d’incanti
prigionieri di noi,
o raro fiore del deserto!

(Baiano, 22 Aprile 1972)