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Un canto di morte compongo
sulla triste cetra
stanca di piangere
stanca di versare lacrime
sulle tue rovine, uomo!
Sento un pianto nel petto,
tu versi ancora sangue, uomo,
il sangue del fratello;
sento un nodo che mi strozza.
Sul viso una lacrima di ghiaccio:
guasta è la mente
ciechi gli occhi
conosci solo violenza!

Folletti indiavolati impazziscono
sulle corde della mia cetra
suonano una melodia di morte,
le note fanno sognare
stelle cadenti
una donna che ti ama
un uomo diventato angelo.
Vibra il mio corpo attonito!
Suonate suonate ancora, folletti,
questa dolce musica di redenzione.
La belva sarà domata!

(Baiano: 27 Settembre 1974)