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Morirà la terra

Dov’è il cielo azzurro?
Solo polvere e fumo infetto.

 

 

Dove sono i merli
che beccano il mio vigneto
e le ciliegie di maggio?

L’acqua è sempre lì nella vaschetta
ad aspettare chi ha sete.

Nessuno più la beve!

Solo qualche topo e le lucertole
girano pei campi in cerca di cibo.

Non odo più il cuculo al tramonto,
né la gazza e le nere cornacchie;

solo il richiamo di un falco
che per una preda in alto volteggia.

La volpe più non viene
a scavare la tana nella ripa
e le api altrove volano sui fiori.

Qualche scoiattolo coi figli
salta sul noce di ramo in ramo
e un rospo timoroso si avvicina al rifugio
che per il suo letargo ho preparato.
Risuona in lontananza il tambureggiar
di un picchio che per il nido

scava il buco in alto su un tronco.
Coi figli della terra
i frutti dei miei campi io condivido
e lascio a terra noci e nocciole
per i freddi  invernali.

Un lento declino della campagna
osservo giorno dopo giorno

mentre all’opera quotidiana

mi accingo col sudore sulla fronte.

Morirà la terra
e con essa i nostri figli.

 

(Baiano, 20 Ottobre 2017)