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Delitto all’italiana a Cicciano

(Giugno 1988)

TEMPI PERDUTI: Opera in tre atti di Franco Scotto, di Baiano, anni ventuno, studente universitario.

Strepitoso successo di pubblico e di critica per le rappresentazioni a Baiano, in 4 memorabili spettacoli, grazie alla qualità dell'Opera e all'impegno serio della compagnia filodrammatica “LA VA O LA SPACCA”. Un successo che ha ripagato i sacrifici di un gruppo di giovanotti e signorine che hanno preferito, per il loro tempo libero, l'attività filodrammatica alla noia della solita routine serale dei nostri paesi.

È stato un piacere per me aiutarli a lavorare, per tante sere, da novembre, in locali di fortuna, con uno spirito garibaldino che ha fatto rinascere stimoli spenti in altri gruppi di amici amanti del teatro. Sull'onda dell'entusiasmo si programma una serie di spettacoli da organizzare un pò in giro: Roma, Vallesaccarda, Avellino, Nola. L'euforia dei ragazzi arriva alle stelle, la gioia si legge negli occhi lucenti: vale la pena di trascorrere il tempo a perfezionare il lavoro svolto, lontani dal “RISCHIO-STRADA”, dalle tentazioni delle serate buie e monotone!!! Ma l'opera in giro non si rappresenta! Mille scuse, mille no, mille difficoltà! Soprattutto perché non c'è spazio per la cultura nei nostri paesi: solo chiacchiere sul calcio, pornografia, droga, televisione e tanti discorsi e paroloni sui giovani da parte dei politicanti, in piena campagna elettorale!

Il solito delitto all'italiana si è consumato a CICCIANO ai danni della compagnia filodrammatica di Baiano, in un prologo a sorpresa non scritto dall'autore e che nessun commediografo di mestiere avrebbe mai saputo inventare con tanta arguzia, con tanta presa in giro degli attori e degli spettatori in trepida attesa e pronti ad affrontare il cattivo tempo!

Mesi di prove, di sacrifici sostenuti, una macchina organizzativa lustrata al massimo, persone invitate, pubblicità murale e sonora realizzata e pagata, struttura teatrale montata, mobili di scena trasportati, sedie fittate, amplificazione pagata in anticipo, autorizzazione e collaudi di parte effettuati, dichiarazioni in bollo sottoscritte presso la P.S. di “non essere delinquenti abituali o di professione ...”, tutti pronti per il primo grande debutto lontani da Baiano per verificare la qualità del lavoro ... Ma arrivano i quattro cavalieri della APOCALISSE, in commissione per il collaudo delle strutture e del luogo dove è organizzata la manifestazione teatrale e, come i BRAVI di Don Abbondio dicono NO: questa rappresentazione non si farà!!! Adducendo argomentazioni cosí stupide che la mia penna si rifiuta di annotare perché suonerebbero offesa al buongusto e all'intelligenza dei lettori.

È stata solo` una mortificazione!!! Una mistificazione così cagnesca mancava nel mio bagaglio, ricco di cultura, di sensibilità, di esperienze di vita!!!

Gli spettatori ignari tornano a casa, gli attori a testa in giù maledicono! Crollano i sogni, si smorza l'entusiasmo! Ci si guarda negli occhi scoraggiati.

Questa è la società? Si, cari ragazzi, questa è la società! Forse occorrono le bustarelle anche per portare cultura! Credevate forse che qualcuno oltre a chiedervi il voto vi allungasse la mano per farvi vivere??? Su non vi demoralizzate! Questo è niente! Ben altre sorprese più brutte vi riserverà la vita. Incassate e imparate!!! Su da bravi, riprendete le prove, non sono tempi .perduti, sono solo occasioni perdute! Continuate a diffondere CULTURA col teatro, dove può essere ancora apprezzata, ne va del nostro prestigio di filodrammatici.

Ora si va a SOMMA VESUVIANA al “PIOPPO”! CIAK, SI GIRA!!!

(Giugno 1988)