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Ancora una parentesi storica dedicata al quartiere “Vesuni” di Baiano ed ai suoi personaggi. Gianni Amodeo, in questo documento, ci ricorda le figure di “Gennarino ‘o Carcararo, Sabatiello "Primo Cittadino” e Mastro Andrea Barba

GENNARINO ‘O CARCARARO, SABATIELLO …“PRIMO CITTADINO” E MASTRO ANDREA BARBA

….Altri primi piani del film narrativo “ montato”  da Romeo Lieto fissavano il  profilo e la laboriosità  di Gennarino ‘ O Carcararo e la maliziosa “ storia”  di Sabatiello….”primo cittadino”. Gennarino utilizzava al meglio nelle “ carcare”  la tecnica della “cottura” delle pietre estratte dalle cave del territorio, per trasformarle in bianca calce, che veniva conservata  in appositi depositi, ” ‘e caucinari ”. L’efficacia della lavorazione toccava il top  solo in virtù della collaudata e giusta sovrapposizione delle pietre, in modo che gli interstizi  fossero attraversati soltanto dalla fiamma viva, che veniva  alimentata dalle fascine. Gennarino eccelleva nella gestione delle “ carcare ”, ma  era anche uno straordinario camminatore e sopratutto un affabulatore inesauribile, con la classica, perenne  pipa pendente dall’angolo della bocca, in grado di tenere banco per ore tra gli amici, che frequentavano il Circolo sociale….

E tutta da ridere è  la “storia” di Sabatiello, che si definisce… “primo cittadino” di Baiano, perché la sua abitazione era la prima del territorio comunale, per chi proveniva da Napoli e…attraversava la Strada statale della 7-bis. E’ un’autoproclamazione maliziosa, che gli permette di giustificarsi verso il Maresciallo dei carabinieri che gli chiedeva ragione delle  lamentele che avrebbe pronunciato  nei confronti del legittimo “primo cittadino”,  “Peppe  ‘e Maria Grazia”, eletto in rappresentanza del Partito comunista. Impossibile, anzi offensivo proprio nei suoi confronti – sostenne Sabatiello- che ci fosse qualcuno che si era lamentato del “primo cittadino”,  essendo egli… il  ” primo cittadino”.

Al che il Maresciallo ragguagliò Sabatiello sul significato di funzione pubblica che spetta al “Primo cittadino”, inteso come sindaco,  liberamente eletto.; così l’equivoco fu…chiarito  e tutto finì in …risata. In realtà, tra  il “ Primo cittadino” votato dagli elettori  e il “Primo cittadino” …per residenza abitativa un po’ di gelosia di mestiere doveva esserci: svolgevano l’attività di sensali per i prodotti agricoli….E forse il ruolo esercitato favoriva il legittimo Primo cittadino, suscitando il risentimento di Sabatiello

Altra “storia” ridanciana sciorinata da Romeo Lieto, quella di cui è protagonista Mastro Andrea Barba, calzolaio e negoziante di calzature, oltre che suonatore di  sassofono contralto nella Banda musicale cittadina. E’ la “storia” di un pacco contenente un paio di stivali, dotati di sopratacchispeciali, per “nascondere”  dollari coniati in oro, di cui era vietato il “trasferimento” dagli Stati uniti d’America verso Paesi esteri. Il pacco, affidato ad un amico – tale Giovanni della vicina Sperone- con una lettera di notizie personali e con la “raccomandazione” di sostituire i sopratacchi speciali, gli era stato inviato dal fratello Martino,che negli States  aveva fatto  fortuna.

Mastro Andrea, ricevuto il pacco, ebbe cura di eseguire la…”raccomandazione”. Ma la rimozione dei sopratacchi si rivelò impossibile per lui e anche per l’amico Cusumiello, anch’egli calzolaio e suonatore di tromba nella Banda musicale cittadina. Anzi, Cusumiello nel tentativo che fece avvertì  una specie di ticchettio, da cui restò spaventato;  e pensò che il ticchettio provenisse dal qualche rice-trasmittente ben mimetizzata ad opera di Servizi segreti, di cui si…favoleggiava in quei tempi ed impegnati a controllare l’amministrazione comunale. E lo spavento fu tale che Cusumiello, senza alcun indugio, restituì il paio di stivali all’amico… Mastro Andrea non desistette e si recò a Napoli da un amico calzolaio, che disponeva di apparecchiature idonee a rimuovere gli ormai  “famosi”  sopratacchi. E l’arcano fu scoperto: quei  sopratacchi speciali erano stati   rimossi dalla chiodatura ad uncino proprio dall’amico napoletano, al quale il paio di stivali era stato portato tempo prima.

Una volta prelevati, aveva sostituito i dollari in conio d’oro con alcune piccole e sottili piastrine in ferro per…colmare il vuoto lasciato. Erano proprio le piastrine che emettevano lo strano ticchettio, che aveva messo paura a Cusumiello. Dopo qualche tempo a Mastro Andrea fu recapitato un plico postale contenente una somma di denaro. L’ anonimo mittente scrisse che la somma di denaro era quanto restava delle spese sostenute per un intervento chirurgico, a cui era stata sottoposta una bambina di otto anni, in un ospedale di Napoli; intervento riuscito e reso possibile con i dollari in conio d’oro.

Mastro Andrea tra sorpresa e incredulità informò il fratello Martino dell’epilogo della “storia”. L’uno e l’altro ne gioirono. Non poteva essere altrimenti….