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Roma, 23 maggio 2007

Ciao Carmine. Ho letto con molta attenzione il tuo lavoro, e leggendo ho provato ad immaginare la
scena e i personaggi che in essa prendevano forma.
Credo sia un ottimo lavoro, un vero e proprio omaggio a Baiano e alle sue tradizioni, ma
nello stesso tempo direi che il testo esprime concetti e valori profondi al di là dell'ambito dove
il tutto si svolge.
La cura e l'attenzione che hai usato nello scrivere il dialetto salta all'occhio inevitabilmente
mentre si scorre nella lettura, anche se forse l'unica cosa che ho notato è che la parola "STORDO",
è tipica del nostro dialetto diciamo mandamentale, e quindi forse non adatta all' interpretazione del
vero dialetto napoletano.
Mi è piaciuta molto la comicità di alcuni scorci del testo, e la drammaticità della scena delle "funi del Majo" sciolte il mattino dopo la cerimonia,...forse è il "passo" più commovente di tutta l'opera.
Teatralmente parlando, forse ci sono momenti in cui il testo mi sembra un pochino appesantito, soprattutto dove cerchi di raccontare della corruzione politica e delle raccomandazioni, ed un altro piccolissimo appunto che mi viene da fare riguarda la poca, come dire, mancanza di "brillantezza scenica" alla fine di ogni atto, compreso forse il finale, dove avrei pensato a qualche colpo più ad effetto.
Ma queste sono tutte mie personalissime considerazioni.

Complimenti per il tuo lavoro, che è sicuramente un' opera interessantissima, un lavoro teatrale che racchiude sentimenti, storia e speranze.
A me è piaciuta.
A presto.
Fiorenzo